L’Etna domina la Sicilia; la sua silhouette visibile e fumante ricorda costantemente il tessuto stesso del passato, del presente e del futuro dell’isola. È il secondo vulcano più attivo al mondo e come tale è ovviamente una tappa obbligata in Sicilia. Visitare l’Etna può essere facile o difficile asseconda di come si intende farlo. L’importante è visitarlo! Prendi un paio di robusti scarponi da trekking, guanti e molti strati per i venti forti e gelidi (che diventano costantemente più severi man mano che sali, anche in estate). La tua prima tappa dovrebbe essere Etna Sud, una sorta di campo base con una piccola selezione di negozi turistici, ristoranti, hotel e, soprattutto, la stazione della Funivia dell’Etna. Prendi la funivia a 2.900 mt per iniziare la tua risalita sull’Etna. Prendere la funivia non è affatto una scorciatoia, dal punto di partenza non mancano le opportunità per emozionanti escursioni, compresa la salita finale ai crateri sommitali a oltre 3.300 mt. Tieni presente che non è possibile salire ai crateri sommitali senza una guida qualificata o un vulcanologo. Le scalate al cratere principale dell’Etna sono attualmente vietate, a causa delle condizioni imprevedibili del vulcano.
Leggenda vuole che quando Icaro, per scappare da Creta e da suo padre Dedalo, volò troppo vicino al sole, le sue ali di cera si sciolsero, precipitando in mare ed annegando. Dedalo, sconvolto, cercò rifugio ad Agrigento, nell’allora sconosciuta Sicilia, e pianse suo figlio. In onore di Apollo, ha costruito quella che sarebbe diventata la prima delle meraviglie leggendarie della città, il Tempio di Apollo. In realtà, la città fu fondata dagli antichi greci intorno al 500 a.C. La loro eredità archeologica, vale a dire la famosa Valle dei Templi, è rimasta straordinariamente conservata fino ad oggi. Gli antichi greci credevano che Agrigento fosse stata fondata da Dedalo, e così iniziò la sua trasformazione in un importante centro culturale e religioso. Il parco archeologico della Valle dei Templi, patrimonio dell’UNESCO, è costituito da sette templi costruiti tra il 400 e il 500 a.C. Sono il Tempio della Concordia, il Tempio di Giunone (o Era), il Tempio di Eracle, il Tempio di Zeus Olimpio, il Santuario di Demetra e Persefone (precedentemente noto come il Tempio di Castore e Polluce), il Tempio di Vulcano ed il Tempio di Asclepio. Diverse altre reliquie sono sparse per la città. Dopotutto, al suo apice, si dice che Agrigento avesse 300.000 abitanti, governata da una serie di figure importanti tra cui Falaris il tiranno, un famigerato sovrano le cui esecuzioni vedevano i malfattori rinchiusi all’interno di un toro di bronzo e arrostiti lentamente sul fuoco. Si dice che un oratorio eretto a suo nome sia stato costruito sul sito del suo antico palazzo. Non perderti pure un mausoleo che un tempo si pensava fosse l’ultima dimora di un altro sovrano tiranno di nome Theron, nonché un santuario pre-ellenico ed un ulivo di ben 800 anni.
Siracusa è una delle più grandi città della Sicilia, sede di alcuni dei più importanti ritrovamenti archeologici dell’isola. Le rovine greche e romane sono quelle che definiscono il fascino della città. L’attrazione principale è il Parco Archeologico della Neapolis. Il parco contiene molte meraviglie antiche. Principalmente un anfiteatro greco, il teatro romano dei gladiatori, un altare sacrificale e la Latomia del Paradiso, una rete di antiche cave di calcare e catacombe. Quest’ultimo è famoso come il luogo dell’orecchio di Dionisio, una grotta con un’apertura a forma di orecchio. È stato chiamata così dal venerato pittore italiano Caravaggio, che è stato ispirato dalla leggenda locale che suggerisce che l’acustica perfetta della grotta ha permesso a Dionisio, un antico sovrano siciliano, di intrappolare i prigionieri politici e origliare facilmente i loro inganni. Non si può visitare Siracusa senza visitare Ortigia, il gioiello della corona di Siracusa. La piccola isola collegata da un ponte è il luogo in cui la gente del posto va a divertirsi. Con una vasta scelta di ristoranti e bar, oltre a tramonti da cartolina, è un incantevole luogo romantico, ideale in qualsiasi momento della giornata. Da non perdere la Cattedrale di Siracusa in Piazza del Duomo. È un capolavoro di architettura barocca e il suo interno è diverso da qualsiasi altra cattedrale hai già visitato prima.
Essendo la seconda città più grande della Sicilia, Catania è un importante centro economico per il paese ed è in realtà la settima metropoli per area. Con una popolazione di ben 315.000 abitanti e una popolazione metropolitana maggiore di 767.000, Catania si trova sulla costa orientale della Sicilia, tra Siracusa a sud e Messina a nord. Questa città è stata originariamente fondata come colonia greca in tempi antichi e da allora ha fatto parte di numerosi imperi e culture tra cui i Cartaginesi, i Romani, gli Ostrogoti e alla fine è diventata parte del Regno d’Italia. Durante il periodo rinascimentale, Catania era una delle città più influenti del paese ed era nota per la sua ricca cultura, arte e storia. Oggi, Catania conserva un’enorme quantità del suo patrimonio e della sua cultura e offre una miriade di palazzi storici, chiese e musei dall’incredibile unicità, come la Basilica Sant’Agata e il Museo Civico.
La cattedrale di Cefalù è uno dei gioielli arabo-normanni della Sicilia, eguagliata in magnificenza solo dalla Cattedrale di Monreale e dalla Cappella Palatina di Palermo. A riempire l’abside centrale, un’imponente figura del Cristo Pantocratore. E’ il punto focale degli elaborati mosaici bizantini, i più antichi e meglio conservati della Sicilia, antecedenti a quelli di Monreale di quasi 20 o 30 anni. Nella sua mano, un Cristo dall’aspetto compassionevole tiene una Bibbia aperta con un’iscrizione latina e greca. Altri gruppi di mosaici includono la Vergine con quattro arcangeli vestita da funzionari bizantini. Le 16 colonne interne con capitelli romani provenivano probabilmente dal Tempio di Diana sulla Rocca. La leggenda racconta che la cattedrale fu costruita da Ruggero II nel XII secolo per adempiere un voto a Dio dopo che la sua flotta fu salvata durante una violenta tempesta al largo di Cefalù. In realtà è più probabile che sia il risultato del tempestoso rapporto di Ruggero con l’arcivescovado palermitano. Desideroso di frenare la crescente influenza del papato in Sicilia (con il quale l’arcivescovado di Palermo aveva stretti legami), Ruggero pensò che la costruzione di una chiesa potente così lontano da Palermo si sarebbe dimostrata un’efficace promemoria del suo potere in tutta l’isola e avrebbe rappresentato un disincentivo per qualsiasi potenziale usurpatore. Non sorprende quindi che l’architettura della cattedrale sia distintamente simile ad una fortezza.
Palermo, il capoluogo della Sicilia, è una città con una sua atmosfera distinta, quasi tangibile. Questo è il cuore pulsante della Sicilia; un luogo ideale da dove iniziare la scoperta dell’isola. Il suo paesaggio vario offre qualcosa per tutti, mentre la sua ricca offerta di ristoranti, bar, teatri e musei fa sì che non ci si può mai annoiare. Da non perdere il Teatro Massimo, un’opera di architettura siciliana e uno dei teatri d’opera più famosi al mondo. Gli amanti dell’arte e della storia adoreranno il Palazzo dei Normani, un palazzo normanno che ospita l’abbagliante Cappella Palatina, piena di dorata iconografia religiosa. Il teatro delle marionette è una delle bizzarre caratteristiche culturali di Palermo ed assistere ai diversi spettacoli, in uno dei tanti teatri della città, sarà sorpredente. Il Monte Pellegrino, la possente montagna della città, offre uno splendido sfondo alla metropoli, ma anche ottime opportunità per lunghe passeggiate ed escursioni, con vista sulla baia di Mondello ed oltre. La Spiaggia di Mondello è la famosa spiaggia di sabbia bianca della città. Per coloro che hanno un gusto per il macabro, dirigetevi alle catacombe storiche della città, Le Catacombe dei Cappuccini. L’imbalsamazione dei corpi era una pratica funeraria, risalente al XV secolo, riservata ai frati cappuccini di passaggio, ma divenne presto di moda tra i ricchi cittadini di Palermo. Ciò che attira i visitatori delle catacombe è il cadavere di Rosalia Lombardo, di due anni. La bambina morì di polmonite nel 1920. La sua tragica scomparsa portò il padre a imbalsamare il suo corpo utilizzando tecniche mai tentate prima e, di conseguenza, il suo corpo imbalsamato è estremamente ben conservato. I sussurri locali suggeriscono che i suoi occhi si aprano in una particolare ora del giorno. Gli esperti, tuttavia, concordano che questo sia un difetto nella cucitura delle sue palpebre, che è visibile solo quando il sole splende direttamente sul corpo, in una particolare ora del giorno.
Situata sulla costa sud dell’isola, nei pressi di Realmonte, a pochi chilometri ad ovest di Agrigento, è chiamata Scala per via della sua forma. Si tratta di una falesia, cioè un affioramento di marna bianca, una miscela di argilla e gesso che regala un contrasto vivido tra il suo bianco accecante e l’azzurro del mare e del cielo. Questo contrasto ha ispirato svariati fotografi da tutto il mondo, che l’hanno immortalata in diversi scatti. Questo monumento della natura prende il nome, non solo per via della sua forma singolare che è frutto del lavoro di levigatura secolare del vento ma altresì dalla leggenda che dice che durante le invasioni moresche, (erroneamente chiamati come Turchi), questi hanno raggiunto il territorio di Realmonte, arrampicandosi sulle stratificazioni di questa magica falesia.
Per una vista strabiliante della costa e dell’Etna, dirigiti verso questo grazioso villaggio collinare sopra Taormina, coronato da un castello in rovina. Se sei abbastanza in forma, sali a piedi partendo da Taormina (circa un’ora) per un buon allenamento e panorami mozzafiato via via che sali. In alternativa, prendi il servizio di autobus, disponibile ogni ora. Durante la tua visita a Castelmola assaggia il vino alla mandorla al Bar Turrisi, un bar multilivello con un arredamento piuttosto sfacciato e pittoresco.
Quando l’antica città di montagna di Netum fu distrutta nel XVII secolo, l’élite architettonica italiana si dedicò a una nuova visione per gli sfollati. Ispirandosi all’architettura del periodo, riescono a creare un capolavoro barocco cioè l’odierna Noto, sita 10 km a sud del sito originale. Questa piccola città è stata progettata per stupire. La sua posizione elevata, circondata da verdi colline e agrumeti, è stata perfettamente orchestrata dagli architetti per consentire ai loro edifici di essere immersi in un bagliore albicocca al crepuscolo. Il risultato: le ombre delle figure stuccate degli edifici danzano sulle loro facciate finemente teatrali. Sebbene non sia necessario trascorrere più di un giorno o due esplorando la città stessa, è un’ottima base per esplorare la zona circostante ricca di posti unici ed incredibili. Come la Riserva Naturale di Vendicari, la Riserva Naturale di Cavagrande a Cassibile, le città barocche di Modica e Ragusa e le splendide località balneari di Marzamemi e Portopalo. Noto è conosciuta come il “giardino di pietra della Sicilia” e se avete tempo, andate a visitare Noto Antica, la storica Netum, che ha profonde radici antecedenti alla conquista romana della Sicilia. Ci sono un sacco di gemme archeologiche da scoprire tra la vegetazione e le viste dalla cima del forte normanno sono davvero mozzafiato.
Create da ondate di lava risalenti a secoli fa, le Gole dell’Alcantara sono una serie di canyon situate all’interno di un Parco Botanico tra le province di Messina e Catania. La percolazione del magma corre lungo il fiume Alcantara e ha portato ad alcune configurazioni orizzontali e verticali, e ad alcune pareti di basalto alte fino a 50 metri. Se vuoi saperne di più, è possibile organizzare visite guidate partendo dal Museo della Terra. Oltre alle scoperte, pure il palato sarà deliziato da una degustazione di specialità regionali a fine escursione.
Questo gruppo di isole vulcaniche fa parte della provincia di Messina e la loro bellezza selvaggia è da non perdere. Situate nel Mar Tirreno, a metà strada tra il nord-est della Sicilia e la punta dello stivale italiano, sono collettivamente elencate come patrimonio mondiale dell’UNESCO. Lipari costituisce il fulcro centrale delle Isole Eolie. Serve come eccellente punto di partenza per le sei isole circostanti. La maggior parte delle persone si dirige verso l’isola di Vulcano. È famosa per i suoi bagni di fango. Il suo paesaggio ultraterreno è dominato dal fumante vulcano Gran Cratere, che emana fumi solforosi quasi costantemente. Troverai anche diverse spiagge con sorgenti termali. Trascorri del tempo sulle spettacolari spiagge di sabbia nera di Stromboli, forse la più bella delle Isole Eolie. Il vulcano Stromboli è in uno stato di eruzione costante dal 1932, con costanti nuvole di vapore emanate dalla vetta. Da qui è possibile effettuare escursioni ai piedi del vulcano e alle calette rocciose delle spiagge circostanti. Le isole minori di Salina, Panarea, Alicudi e Filicudi sono le meno visitate delle Isole Eolie. Se ami un pò di lusso, vai a Panarea per il suo sfarzo di alto livello. Gli amanti della natura dovrebbero recarsi a Salina, Alicudi o Filicudi per i loro paesaggi lussureggianti. Le ultime due sono così remote da essere quasi completamente “tourist-free”.
Ispirato da una visione della Vergine e determinato a superare suo nonno Ruggero II, autore della cattedrale di Cefalù e della Cappella Palatina a Palermo, Guglielmo II iniziò a costruire la Cattedrale di Monreale, 8 km a sud-ovest di Palermo. Incorporando elementi normanni, arabi, bizantini e classici, la cattedrale è considerata il miglior esempio di architettura normanna in Sicilia. È anche una delle eredità architettoniche più impressionanti del Medioevo italiano. Sebbene i mosaicisti della cattedrale provenissero dalla Sicilia e da Venezia, l’influenza stilizzata dei bizantini pervade in tutta la cattedrale. Completati nel 1184 dopo soli 10 anni di lavoro, i loro scintillanti capolavori raffigurano racconti biblici, dalla creazione dell’uomo all’Assunta, in 42 diversi episodi. La bellezza dei mosaici non può essere immaginata: devi vedere di persona l’arca di Noè arroccata sulle onde o Cristo che guarisce un lebbroso infettato da grandi macchie sulla pelle. La storia di Adamo ed Eva è meravigliosamente rappresentata, con un’Eva dall’aspetto scontroso e dopo lo sfratto dell’Eden, seduta su una roccia mentre Adamo lavora in sottofondo. Stupendo il grande mosaico di Cristo, che domina l’abside centrale. I binocoli facilitano la visualizzazione dei mosaici, sebbene siano comunque impressionanti già ad occhio nudo. Adiacente alla cattedrale si trova l’ingresso al chiostro, che illustra l’amore di Guglielmo per l’arte araba. Questo tranquillo cortile è un’ode all’orientalismo, con eleganti archi romanici supportati da una serie di colonne sottili, decorate alternativamente con scintillanti motivi a mosaico. Ogni capitello è unico e, nel loro insieme, rappresentano una testimonianza scultorea della Sicilia medievale. Particolarmente interessante è il capitello della XIX colonna sulla navata ovest, raffigurante Guglielmo II che offre la cattedrale alla Madonna.
Villa Romana del Casale è sontuosa. Si pensa che sia stata la residenza di campagna di Marco Aurelio Massimiano, co-imperatore di Roma durante il regno di Diocleziano (286–305 dC). Certamente, le dimensioni del complesso, quattro gruppi di edifici interconnessi e sparsi sul fianco della collina, nonché i 3.535 mq di mosaici pavimentali multicolori, suggeriscono che si tratti di un palazzo di rango imperiale. A seguito di una frana nel XII secolo, la villa è rimasta sotto 10 metri di fango per circa 700 anni ed è stata così protetta dagli effetti dannosi di aria, vento e pioggia. Fu solo quando iniziarono dei seri lavori di scavo negli anni ’50 che i mosaici, considerati notevoli per il loro stile narrativo naturale, la gamma dei loro soggetti e la varietà del loro colore, furono riportati alla luce. Il recente restauro della villa ha rivestito quasi tutto il complesso con una copertura in legno (per proteggere i mosaici dalle intemperie), mentre un passaggio pedonale sopraelevato permette ai visitatori di visionare i pavimenti piastrellati e la struttura stessa nella sua interezza.
Lungo la costa tra Trapani e Marsala si trova questo suggestivo paesaggio di saline e mulini a vento ormai dismessi e visitabili. Il sale di queste paludi è considerato il migliore d’Italia ed è stato un grande business per l’isola per secoli. I tratti di costa più belli sono protetti all’interno da due riserve di zone umide: la Riserva Naturale Saline di Trapani e Paceco, sita a nord vicino a Trapani, e la Riserva Naturale di Stagnone sita a sud vicino a Marsala. Quest’ultima comprende l’isola di San Pantaleo, sede del noto sito archeologico di Mozia, e la più grande Isola Lunga, che protegge i bassi fondali della laguna dello Stagnone. Decisamente imperdibile la stagione delle migrazioni, quando alcune specie di uccelli si dirigono verso l’Africa tra cui il fenicottero e l’airone.